Arriviamo all'Estragon intorno alle 23, parcheggio stipato, e a concerto già iniziato, e le trombe mariachi del gruppo di Tucson, ci danno una prima sensazione, che è quella di stare a Città del Messico, e non a Bologna.
Ebbene sì, ormai i Calexico hanno decisamente svoltato, abbandonando le ballate lente e polverose dei loro esordi, che tanto ci ricordavano le sconfinate terre desertiche di confine, per trasbordare definitivamente in Messico. La componente "chicana" ha preso il sopravvento su quella americana, e il sound si è fatto decisamente più allegro e spensierato rispetto al passato.
E per noi, amanti delle prime loro sonorità, non è certo una bella notizia, ma come è giusto che sia, la band della coppia Convertino-Burns delizia la folta platea presente esclusivamente con i suoi ultimi lavori.
Un concerto che il pubblico accorso ha mostrato di apprezzare a più riprese, per noi godibile, ma ovviamente non entusiasmante.
Mirko Gamberini.