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venerdì 24 ottobre 2008

WOLF PARADE : "At Mount Zoomer"

Prima di ascoltare il nuovo lavoro dei Wolf Parade, ci eravamo imbattuti in un'intervista, in cui il gruppo canadese dichiarava di aver confezionato un disco completamente differente dal primo, in quanto avvertivano l'esigenza di cambiare sonorità.
Avendo letteralmente adorato il loro primo lavoro avevamo preso la cosa con un pò di perplessità e timore. Timori che si sono poi materializzati all'ascolto di "At Mount Zoomer", disco sicuramente ascoltabile ed interessante, che però ci convince decisamente meno di "Apologies to the Queen Mary".
Qualche pezzo discreto, qualche ballata niente male, ma ci sembra che il gruppo abbia perso un pò per strada quella combinazione di carica e di poesia, che ci aveva letteralmente fatto perdere la testa per il loro precedente lavoro.
Detto questo, ci rammarichiamo, comunque molto, del fatto che il loro tour europeo tocchi praticamente tutti i paesi del vecchio continente (anche con tre o quattro date in alcuni), a parte il nostro!! Avremmo volentieri voluto avere l'occasione di vederli all'opera dal vivo, ci sembra incredibile che non ci sia stata la possibilità di programmare anche una sola data.






Mirko Gamberini

mercoledì 22 ottobre 2008

MUSICA: Micah P.Hinson & The Red Empire Orchestra

Non saprei bene come definirlo, di fatto è un disco country/folk, pieno di ballatone con banjo e violini e tutto il resto. Il vocione di Hinson è in primo piano e si alterna ad alcune parti strumentali piuttosto lunghe che creano la giusta atmosfera per un disco di musica popolare americana tradizionale, ma suonato con gusto moderno e attitudine "indie".

Per me molto bello, è uscito in estate ma lo trovo adattissimo a questo inizio di autunno.

Ciao

martedì 29 aprile 2008

Musica (vecchio) RICCARDO SINIGALLIA

Siamo oramai a maggio 2008 e non ho ancora ascoltato nemmeno un disco datato, appunto, 2008. Non mi era mai successo prima e interpreto la cosa come un evidente segnale di invecchiamento. Quindi, visto che non riesco ad appassionarmi alle ultime novità, (sono incuriosito solo dai soliti nomi, come Portishead e Deus), tipo i Foals, dei quali si sente parlare benissimo ovunque ma dai quali sono spaventato visto che più volte li ho sentiti paragonare ai Battles il cui disco del 2007 è stato a mio parere il pacco dell'anno, mi dedico a riascoltare dischi che ho amato negli ultimi anni.
Uno di questi è appunto l'esordio solista del 2003 di Riccardo Sinigallia, da Roma, ex Tiromancino il cui primo disco suona proprio come un disco dei Tiromancino con la differenza che i dischi dei Tiromancino non mi piacciono, questo invece sì, e molto.
Genere, quindi, diciamo cantautorato elettronico, bassi profondi, atmosfere rarefatte, parole più sussurrate che cantate. Così si presenta il primo pezzo dell'album, "cadere", storia di un difficile rapporto a due dal testo essenziale ed efficace ("ti vedo in ogni posto vuoto/ ti vedo in ogni posto pieno/ vedo te/ ti telefono ma ti nascondi/ da me "). Il disco prosegue su toni piuttosto cupi con "la revisione della memoria" e fa il primo botto alla traccia numero 3, "bellamore", che avrebbe tutto per essere una super pop hit da cantare in coro ("Bell'amore che tieni i segreti dei tuoi ricordi sei come un'onda che non ha confini. Ti allontani e poi ritorni ancora, per questo sei sola").
Gli altri pezzi sono tutti su toni più malinconici e tristi, "io sono dio" se non ricordo male si diceva fosse riferita al cantante dei Tiromancino, "buonanotte" mi esalta nella parte in cui Sinigallia ringrazia e saluta i suoi artisti italiani di riferimento citanto Sangue Misto Ice One e Frankie hi Nrg (Sinigallia faceva il coro in "quelli che benpensano" di Frankie) .
"Solo per te" suona languida e balneare e per me è il pezzo meno riuscito, ma il finale del disco affidato a "lontano da ogni giorno", con il suo crescendo elettronico finale è la ciliegina sulla torta di un grande disco pop, del quale a mio parere si apprezzano moltissimo anche i testi, cosa molto rara e che spesso secondo me tiene molti alla larga dai dischi cantati in italiano. Per me, disco pop italiano dei 2000, assieme a "In circolo" dei Perturbazione, uscito nel 2002.

http://www.riccardosinigallia.it/testi/cadere_video.html

giovedì 17 aprile 2008

Foals "Antidotes" 2008

Che il Mucchio fosse una rivista interessante lo si sapeva già da una ventina d'anni. E penso che in coro si possa anche affermare che in quanto a novità discografiche sia (insieme a blow up) il primo della lista. Se quindi si vuole avere una visione d'insieme di "dove va va la musica" munitevi di Mucchio, Blow Up e e-mule e state certi che qualcosa di innovativo salterà fuori. E così ho fatto: armato della dicotomia rivista/pc ho scricato Antidotes dei Foals.
Se non fosse che siamo solo a metà Aprile potrei affermare con sicurezza che questo è il disco dell'anno.
Math Rock ballabile, melodie minimali, con quel pizzico di suono etereo in sottofondo, che fa il verso ai più noti Bloc Party (persi ormai nel calderone mainstreem; ascoltarsi l'ultimo singolo "Flux" per avere conferma), che in confronto sembrano dei provincialotti. Perchè i Foals affinano le loro melodie, le pensano, anche a tavolino ( di qui la definizione Math Rock, segno di una dedizione particolare alla precisione della canzone, matematica appunto)e il risultato si concretizza in tracce come "Cassius", "Red socks pugie", "Two steps, twice" o "Mathletics" ("About people who love math").
Insomma, se i radiohead affermano che 2+2=5, i Foals ci insegnano che invece fa 4.

Brioski

lunedì 17 marzo 2008

...12 anni dopo...




L'attesa è finita..o quasi!
Ognuno lo giudicherà come meglio crede, ma l'idea che queste 11 tracce siano una sorta di compilation di b-sides è innegabile!
Diciamoci la verità, la storia si è, probabilmente, svolta così: hanno cazzeggiato per 10 anni, dopodichè si sono sentiti al telefono una sera, entrambi a corto di soldi, e di idee (aggiungerei io); facendo ancora(per poco) leva sul nome hanno buttato giù in fretta e furia tutto quello che, a tempo perso, avevano composto e ne sono uscite 11 tracce, l'una che non centra niente con l'altra!
Un esperimento: provare a rifare tutti i generi musicali in un solo disco..non riuscito a parer mio.
Peccato!
Alla prossima?

lunedì 4 febbraio 2008

Mojave 3 - Excuses for travellers


Valgono le recensioni di dischi vecchi?
Scoperto con 8 anni di ritardo, me ne sono letteralmente innamorato. Loro sono in pratica una buona fetta degli Slowdive che dopo lo scioglimento della band hanno dato vita al progetto Mojave3. Di solito questi gruppi mi sanno di ripiego per cui non li avevo mai considerati. Poi mi è capitato fra le mani questo disco...
Praticamente sembrano i Jesus and Mary Chain che suonano country. Il disco infila 10 ballate una dietro l'altra, romantiche, indolenti, in stile country ma con aplomb inglese.
Il primo pezzo "In love with a view" centra subito il punto, e via via che si ascolta l'album ci si innamora di tutti i pezzi, in molti dei quali emerge nuovamente l'amore per la lentezza tipico di quell'attitudine "shoegaze" di cui gli Slowdive furono fra i maggiori esponenti.
"She broke you so softly" e "Prayer for the paranoid" fanno toccare all'album l'apice di emotività, e alla fine del cd si ha subito voglia di riascoltarlo daccapo.

E' curioso come si cerchi di stare attenti alle novità, si ascoltino decine di cd nuovi ogni anno e poi certi dischi di cui ci si innamora si scoprano solo ad anni di distanza.

Per me, capolavoro.

Allego video

http://www.youtube.com/watch?v=rIw8uCXZoG4

sabato 12 gennaio 2008

Broken Social Scene presents Kevin Drew "Spirit if..."

Che emozione quando il Vostro Brioski ha trovato sotto l'albero il regalo che si era comperato due giorni prima!
Ma, meschinità a parte, senza nulla togliere alla magia natalizia, ciò che mi apprestavo ad ascoltare (eh si, perchè, che natale sarebbe senza il cd?) era la solita chicca, sconosciuta ai più, ma che dovrebbe essere posta come obbligo all'ascolto.
Andiamo con ordine: il disco,viene pubblicato da un tale Kevin Drew nell'immediato 2007, raccogliente varie (quattordici) tracce registrate qua e là per il mondo.
Ora, qui potrebbe sorgere una domanda: chi diavolo è Kevin Drew?? Tale K.D. è il co-fondatore (insieme a quell'altro geniaccio Brendan Canning) dei beniamini canadesi, indie-rock,sperimentali,bucolici -e chi più ne ha più ne metta- Broken Social Scene.
E il nostro K.D. aiutato dai suoi compagni di giuoco, licenza questa pilloluccia, di puro POP. Perchè è di questo che stiamo parlando; POP, ingigantito da montagne di superbi arrangiamenti, impreziosito da retroscena vocali (ad opera della sempre presente Leslie Feist) e da spazzolate di archi. Miriadi di facciate che portano immancabilemente a...quattro migici accordi.
E se questo non bastasse, inseriteci pure un tocco di fine elettronica. Che altro?
Se siete autunnali dentro (ma autunnali felici, non come l'emo.boy, che quando cade una foglia ,piange)ebbene....sì,questo disco è fatto per voi.
E non abbiate la presunzione di capirlo al primo ascolto.
Pop è. Ma con arte.



lunedì 7 gennaio 2008

Una classifica dei migliori album del 2007



La classifica e' stata compilata dagli autori della mia webzine musicale preferita, SentireAscoaltare
a cui do sempre molto credito...
Non abbastanza pero', visto che conosco veramente pochi dei nomi e nessuno degli album citati.
Nei prossimi giorni mi daro' da fare per avere e ascoltarne qualcuno...

sabato 8 dicembre 2007

MUSICA: JUSTICE - "T"

I francesi justice già vincitori di due EMA's Awards, entrambi nella cateroria Best Video, raggiungono la notorietà commerciale (e non) con il singolo D.A.N.C.E.,e sorprendono con il loro primo LP "†"(ebbene sì,è il nome).
French touch di ottima fattura fedele alla linea tracciata ormai da una decade dai veterani Duft Punk. E non disdegnano neppure qualche sguardo oltremanica, verso i colleghi Chemical Brothers.
Insomma,atmosfere cupe che si alternano con simpatiche ed orecchiabili melodie,dance da discoteca per ragazzi che, sì può sembrare scontata, ma che cattura al primo ascolto.
E vogliamo poi dare il giusto merito al video(postato qui sotto)?
Non dico che è l'album della vita, ma se volete qualcosa di diverso dal rock che di solito ascoltate, ebbene, that's the way.

Brioski

venerdì 23 novembre 2007

MUSICA: WOLF PARADE - "APOLOGIES TO THE QUEEN MARY"


Su questo disco dei Wolf Parade non c'e' molto da scrivere, argomentare, recensire ecc ecc, ma solo da ascoltare. Un capolavoro con gli effetti della droga più potente che ci sia in circolazione, la bella musica.

Mirko.

lunedì 19 novembre 2007

MUSICA : OKKERVILLE RIVER - "THE STAGE NAME" (2007)

Non sono capace di fare recensioni, ma dopo il concerto degli Okkervil River all’Estragon ho comunque voglia di scrivere due righe sul loro ultimo disco (chiedo scusa per eventuali imprecisioni).
La forza dei texani Okkervil River è quella di non ripetersi mai. Vista la prolificità di Will Sheff e compagni che in pochi anni hanno sfornato 4 album ufficiali, più il primo introvabile autoprodotto, vari ep ed il progetto parallelo Shearwater, il rischio questa volta era alto, ma ancora una volta i nostri hanno saputo tenere alto il livello.
Se il precedente Black Sheep Boy era caratterizzato da una certa pesantezza di fondo questa volta si parte con l’acceleratore a tavoletta e Our life is not a movie or maybe ci porta subito in territorio indie pop rock tutto stacchi e coretti alla Arcade Fire (in effetti in tutte le recensioni su internet si dice che questo pezzo ricorda gli Arcade Fire, ed è proprio così). Di seguito Unless it’s kicks e A hand to take hold of the scene proseguono su questa strada, prima di arrivare ad una pausa nella parte centrale del disco, dove i nostri tornano in parte su sonorità per loro più classiche. La ballata A girl in port è forse il pezzo più “Okkerviliano” del lotto, dolce e malinconica come ci avevano abituati nei primi dischi.
Nel finale si ritorna sul pop rock (You can’t hold the hand of a rock and roll man) e in alcune atmosfere pare quasi di sentire qualche eco dei Belle & Sebastian.
Insomma, è un disco godibilissimo e orecchiabile che io consiglierei sicuramente, come consiglierei del resto tutti i precedenti album e anche quelli della band “cugina” Shearwater