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sabato 18 ottobre 2008

Entre les murs - La classe



La profondità con la quale vengono trattati argomenti così delicati e complessi rendono il nuovo film di Laurent Cantet un piccolo capolavoro; uno di quei film che raramente si vedono al cinema.
Il regista di " Risorse umane " e " A tempo pieno " si lascia alle spalle il mondo precario e cinico del lavoro per donarci uno dei più lucidi e coerenti spaccati sul mondo della scuola degli ultimi anni.
Dialoghi centellinati e " pesanti " come sentenze definitive, originalità e distacco, devozione e coinvolgimento, rendono " Entre les murs " un piccola isola di verità in un mare di produzioni d'effetto e cariche di autocompiacimento.
Da vedere.

lunedì 13 ottobre 2008

CINEMA - Parigi

Premessa: se odiate i film francesi, cioè senza una trama precisa e con ambientazioni piuttosto snob, evitate accuratamente questo film di cedric kaplish che in effetti contiene molti degli stereotipi del genere.
Il fim è ovviamente ambientato a parigi, più che ambientato direi che è "incentrato" su parigi, nel senso che viene dato ampio spazio a panoramiche su alcuni dei più bei scorci della città, meravigliosi, ma che da soli in effetti non giustificherebbero la spesa per il film.
Il suddetto film ruota attorno alla storia di fratello e sorella, che le circostanze della vita (la malattia di lui) costringono ad abitare insieme. Attorno a loro partono due storie parallele, quella di un professore di storia 50enne nel bel mezzo di una crisi di mezza età, interpretato da un attore di cui non so il nome, ma che tira fuori due o tre scene memorabili (il dialogo con lo psicoterapeuta e una danza improvvisata con la sua amante/studentessa), e quella di un fruttivendolo separato da poco dalla moglie che alla fine riesce a consolarsi nientemeno che con Juliette Binoche la quale, per quanto mi riguarda, ha un sorriso talmente bello che si fa fatica a credere che esista davvero.
La colonna sonora è costituita in gran parte da diverse versioni (quante ne avranno fatte oramai? centinaia...) del pezzo più famoso di Erik Satie.
Il film alla fine scorre bene, in alcuni momenti è piuttosto commovente, in altri divertente, niente di eccezionale, ma gli attori sono tutti bravissimi e l'insieme è molto gradevole.
Infine, quando sono uscito dal cinema mi è venuta in mente un pensiero di Michele Serra che a volte, quando pensa ai francesi, li definisce come "degli italiani riusciti meglio", il che è sicuramente vero per molti aspetti....quanto sono fighetti però

CINEMA: "Miracolo a Sant'Anna"


Ci siamo recati a vedere "Miracolo a Sant'Anna", il nuovo film di Spike Lee, pensando che fosse un film incentrato sulla seconda guerra mondiale, la lotta partigiana, e in particolare sull'eccidio nazista, avvenuto nel paesino toscano.
Invece tutto questo passa quasi in secondo piano rispetto alla, immancabile nei film del regista americano, questione razziale, e al rapporto particolare che si crea tra un gigantesco marine nero dell'esercito americano e un bimbo italiano, sfuggito miracolosamente al rastrellamento e al massacro nazista. Rapporto su cui si sviluppa praticamente tutta la proiezione e che gli dona una decisa e tenera vena onirica.

Nonostante questo, il film, pur non essendo male nel complesso, non ci ha convinto fino in fondo, soprattutto nella prima parte, dove il tema della discriminazione dei neri mischiato a quello del secondo conflitto bellico, lo rendono un discreto "polpettone", a tratti duro da digerire.

martedì 22 aprile 2008

The Cats of MIRIKITANI - Biografilm Festival


Vi consiglio la visione di questo documentario, perchè ti butta in faccia un'umanità che erroneamente crediamo sia scomparsa..


NON PERDETELO!

Piccola anticipazione per non rovinarvi la visione:



"Make art not war" is Jimmy Mirikitani's motto. This 85-year-old Japanese American artist was born in Sacramento and raised in Hiroshima, but by 2001 he is living on the streets of New York with the twin towers of the World Trade Center still ominously anchoring the horizon behind him. What begins as a simple verite portrait of one homeless man will become a rare document of daily life in New York in the months leading up to 9/11. How deeply these two stories will be intertwined cannot yet be imagined. This is the story of losing "home" on many levels.
How did Mirikitani end up on the streets? The answer is in his art. As tourists and shoppers hurry past, he sits alone on a windy corner in Soho drawing whimsical cats, bleak internment camps, and the angry red flames of the atomic bomb. When a neighboring filmmaker stops to ask about Mirikitani's art, a friendship begins that will change both their lives. In sunshine, rain, and snow, she returns again and again to document his drawings, trying to decipher the stories behind them. The tales spill out in a jumble -- childhood picnics in Hiroshima, ancient samurai ancestors, lost American citizenship, Jackson Pollock, Pearl Harbor, thousands of Americans imprisoned in WWII desert camps, a boy who loved cats... As winter warms to spring and summer, she begins to piece together the puzzle of Mirikitani's past. One thing is clear from his prolific sidewalk displays: he has survived terrible traumas and is determined to make his history visible through his art.

.. il seguito al Cinema

venerdì 18 aprile 2008

CINEMA: "Non pensarci"

"Non pensarci" è una brillante e divertente commedia, che descrive le vicissitudini dei Nardini, tipica famiglia della provincia benestante del nord Italia: una bella villetta come abitazione, la fabbrichetta creata con grandi sacrifici dal padre, un figlio (Battiston) che deve suo malgrado portarla avanti, una sorella (Caprioli) che viceversa si rifugia nell'amore e nella cura degli animali; e un fratello (Mastrandrea) che reagisce a questo e alla realtà che lo circonda, scappando nella grande città, e cercando la sua strada come rocker alternativo. In più la madre dedita ad improbabili sedute di spiritualità esoterica.

Un film che dipinge bene una realtà e una situazione in cui non esiste il meglio o il peggio, il bene o il male, ma semplicemente i protagonisti, ognuno con i suoi lati positivi e negativi. Nulla di nuovo sicuramente, ma la visione scorre piacevole e veloce, riuscendo a non annoiare mai. Il che non è poco.

mercoledì 26 marzo 2008

My blueberry nights




Ho sempre avuto un certo rigetto nei confronti dei traduttori dei titoli dei film stranieri per la distribuzione italiana. E a ragione.
Ma questa volta devo ammettere che c'hanno azzeccato in pieno.
"Un bacio romantico", che uscirà nelle sale a breve, è l'ultimo film di Wong Kar-Wai, tre anni dopo "Eros" e "2046"; ed è, senza mezzi termini, il più brutto film del cineasta di Hong-Kong.

Sospeso a metà tra il remake di un suo qualsiasi film e l'adattamento americano del suo inconfondibile stile, "Un bacio romantico" sorprende per la sua totale inutilità, mancanza di idee, ed incapacità di creare un minimo di spessore ad un cast, di per sè, già intrattabile.

Riprendendo lo stile narrativo dei suoi migliori lavori di metà anni '90(Angeli perduti e Hong Kong Express) il regista plasma un prodotto per un pubblico americano, di parte hollywwodiana, lasciando tutti scontenti.

Un biglietto di sola andata per Hong-Kong e una telefonata a Tony Leung sarebbero graditi.

martedì 4 marzo 2008

CINEMA: "Non è un paese per vecchi"


Immaginate che il vostro destino dipenda dal lancio di una moneta.

Testa o croce, "sei tu che devi scegliere", intima A. Chigurh, killer psicopatico interpretato magistralmente da J.Bardem, alle sue potenziali vittime, ignare di starsi giocando tutto quello che hanno.

L'ultimo film dei fratelli Coen non è una visione per stomaci delicati o per chi sia in cerca di una serata di relax cinematografico. Teso come una corda di violino, ambientato negli splendidi e sterminati deserti del Texas, "Non è un paese per vecchi" e' viceversa un film che dispensa bellezza e amarezza in parti uguali.

giovedì 7 febbraio 2008

CINEMA: "Into the wild"

"Into the wild" è la vera storia di Chris Mc Candless , e del suo lungo e solitario viaggio a contatto con la natura selvaggia e libero da ogni restrizione o imposizione. Viaggio che rappresenta la risposta estrema del giovane allo squallore che lo circonda: quello dellla propria famiglia in cui regnano falsità e ipocrisia, e quello di una società frivola, superficiale e senza valori.
Il film è bello, molto suggestivo, appassionante, caratterizzato da paesaggi e ambientazioni splendide e da una colonna sonora molto intensa, e gli si possono sicuramente perdonare alcune pecche, come la non originalità del tema e la tendenza a fare del moralismo che a tratti emerge.

Alla fine del tutto comunque, la domanda che ci siamo posti era se fosse proprio necessario andare fino in Alaska per scoprire che la vera felicità e' solo quella condivisa.

martedì 5 febbraio 2008

CLOVERFIELD


Uno dei film più attesi e chiaccherati del nuovo anno è Cloverfield di Matt Reeves.
Uscito venerdì scorso, il film si discosta parecchio dal genere tragico/apocalittico che contrassegna opere quali Indipendence day, The day after tomorrow ed in generale tutti quei film in cui un mostro, una calamità naturale o gli alieni distruggono (quasi)tutto, finchè un manipolo di coraggiosi salva l'America e l'umanità tutta!
Se non altro per l'utilizzo, esagerato forse, della camera a mano per tutta la durata del film (..e che camera..visto la durata della batteria!), e per il finale.
Certo, non un capolavoro, ma un film intrigante, un po' furbetto, non troppo scontato, per un regista che viene dalla Tv alla prima prova.
Da vedere al cinema.

venerdì 25 gennaio 2008

CINEMA: American gangster




A volte ti trovi di fronte a dei film dei quali è "tecnicamente" difficile parlarne male, solitamente dispongono di un grosso budget hollywoodiano, di un ottimo cast, ritmo, bella fotografia, durano minimo 2 ore e ad alla fine ti lasciano così..
..e ti chiedi: "Dunque?"
L'ultima fatica di Ridley Scott è l'ennesimo film sulla New York che fu, tra poliziotti corrotti, santi, mafiosi, e strada...tanta strada!
Uno è buono, uno è cattivo ed il finale mette tutti d'accordo.
Un film da domenica sera dunque, senza grandi aspettative, poca voglia di riflettere, la giusta dose d'azione, e nessun dubbio.
American Gangster è così: un prodotto, buono, ma pur sempre un prodotto.

david

giovedì 24 gennaio 2008

CINEMA:"La giusta distanza"


Ti ritrovi solo in sala, rapito da una storia comune, in attesa che si realizzino i presagi di quello che deve accadere, presagi non rivelati, ma percepiti dai luoghi solitari della bassa pianura padana in cui si svolge la trama, dagli abitanti che popolano quei luoghi, dai silenzi e dagli spazi vuoti.
Perché la giusta distanza è un film con tanti spazi vuoti, riempiti dal coinvolgimento dello spettatore nella storia dei protagonisti, così vicini e reali che ti chiedi dove li hai già incontrati.
Una protagonista femminile della quale capisci che te ne innamorerai, fin da quando la vedi scendere dall'autobus nelle prime scene del film, per la sua freschezza ed entusiasmo, per la sua sicurezza ed indipendenza.
Due protagonisti maschili con un carisma che si rivela con il procedere della storia, entrambi eroi per avere ciascuno dei due superato la giusta distanza e trovato la propria ricompensa, il primo in una impossibile storia d'amore, il secondo nella verità dei fatti.
La giusta distanza è un inno al coinvolgimento, un incoraggiamento all'esporsi superando quella che la morale comune giudica la giusta distanza dalle situazioni e dalle persone, finanche dalla vita stessa. La giusta distanza è una rivoluzione silenziosa che ognuno può compiere ogni giorno.
La giusta distanza è una bellissima storia di amore ("Ieri sera sono tornato a vivere" lascia scritto sopra il tavolo uno dei due protagonisti maschili la sera in cui supera la giusta distanza), anche per chi nell'amore non vuole credere ("Vorrei avere dodici vite" sono le parole di addio della protagonista ).
La giusta distanza è un film delicato che ha una lezione per ciascuno di noi, un film che ci aiuta a costruire la nostra sensibilità, un film che ci portiamo a casa quando usciamo dalla sale e le cui emozioni e suggestioni, penso, ci accompagneranno per molto, molto tempo, almeno fino a quando avremo il coraggio anche noi di superare la giusta distanza.



Anonimous (The original).

mercoledì 2 gennaio 2008

CINEMA: "Ai confini del paradiso"



Bel film, poetico e con personaggi tutti molto belli, intensi e ben definiti.Unica pecca forse il ritmo lento, che a tratti rende la visione un pò "pesante".


Nando.

domenica 30 dicembre 2007

CINEMA _ Nella valle di Elah


Gran film. E vero la morale contro la guerra in Iraq fortunatamente ci è già stata proposta da molti, ma secondo me qui c'è molto di più, si parla di crisi nei rapporti umani, di aridità dei sentimenti, insomma una mazzata ma a me è piaciuto molto.



http://http://www.mymovies.it/poster/?id=49526

mercoledì 5 dicembre 2007

I migliori 50 film indipendenti




Una classifica dei migliori 50 film indipendenti.... se non ne avete visto qualcuno....
a me pare di averli visti tutti o quasi....

lunedì 26 novembre 2007

FILM: "IL MIO AMICO GIARDINIERE"



Se dovessi definirlo in tre parole, un film delicato, ironico, commovente.
La trama è semplice e recita: "Un pittore parigino ritorna alla casa d’infanzia nella campagna francese, e riconosce nel proprio giardiniere un vecchio amico d’infanzia. Sulla scorta di tanti ricordi del passato, fra i due uomini rinasce una sincera amicizia che allevia i molti problemi del presente"
Sinceramente non ricordo quando sia stata l'ultima volta che mi sono commosso al cinema. Bhè questa commedia di 109 min è riuscita nell'intento...!
Se siete stanchi dei film tutti uguali, che non vi strappano né una risata né una lacrima, ma vi rincoglioniscono di azione o vi arrovellano la mente in trame complicate, vi consiglio questo piccolo gioiellino.
Semplice eppure intenso.


Dave


sabato 17 novembre 2007

FILM: "THE BOURNE ULTIMATUM"



Qualcosa si rompe nell'intervallo di Bourne Ultimatum. A un primo tempo avvincente e godibile, succede un secondo tempo tutto inseguimenti, risse, esplosioni degni delle migliori produzioni che meritano la patente di "americanate". Peccato perchè nel complesso il film non è male, se volete un paio d'ore d'azione e adrenalina, dovete solo sopportare queste piccole sequenze del film, dove al termine del più catastrofico incidente stradale che si possa immaginare, il buon Bourne ne esce illeso come un novello Terminator.

Mirko.