lunedì 16 marzo 2009

Siamo tornati al medioevo

Cari Italians,
sono seduto su una sedia ad osservare il sole caldo e rifletto. Siamo ritornati nel Medioevo - anno 1300/1350 - in questo bellissimo paese rovinato dai politici, avvolti nel loro potere lassù nei loro castelli. Sembriamo abitanti che vivono esiliati all'interno di un recinto. Vi sono abitanti signori e abitanti di basso rango 'vittime' dell'insediamento, soggetti a tante tasse, restrizioni, obblighi verso il signore (i politici odierni), ma nemmeno i villaggi fuori dalle mura dei castelli sono esenti dalle tasse dei signori vicini. Questi signori hanno diritto a viaggi in aereo e treno gratis, viaggiano su macchine fiammanti, la selvaggina migliore tocca a loro, gli abitanti si devono accontentare di ciò che il signore lascia loro, per muoversi pagano tasse, per lavorare pagano tasse, pagano tasse per una sicurezza nelle strade e nella società, per qualcosa che non esiste. Gli abitanti sono vittime dei briganti, ladri, stupratori, popolazioni selvagge che entrano liberamente nei loro terreni, ma vittime anche dei vari soprusi dei signori, in continua lotta tra di loro. Nei loro castelli si tengono ricchi banchetti, la migliore selvaggina per i loro pranzi luculliani allietati da giullari (giornalisti al loro servizio) e belle donne (veline) si pagano le tasse per avere le strade migliori, ma sembra che siano tutte in terra battuta, piene di fossi e buche. Cambiano le leggi a loro piacimento. Impugnare la zappa per un 'nobile politico ' è un segno di degradazione, loro devono solo compiacersi a guardare i lavoratori nei campi o nelle loro fabbriche. Si aumentano le paghe quando gli fa comodo, uccidono gli onesti che osano contraddirli, rubano le finanze pubbliche per fondare un nuovo partito, per poi cambiare bandiera quando fa loro comodo, rubano i proventi dell'assistenza sanitaria pagate col sudore della fronte dagli abitanti per costruirsi castelli.

Richard Corby

Fonte:Italians,rubrica online tenuta da Beppe Severgnini sul sito del Corriere della sera

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