giovedì 7 febbraio 2008

Italieni!

Ebbene sì, il governo è caduto, questa volta in modo definitivo e ultimo, e ci apprestiamo ad andare alle elezioni (13 e 14 aprile). E per la prima volta il Vostro Brioski non parlerà di musica. Motivo?
Sul settimanale “Internazionale” (summa di alcuni tra i migliori articoli pubblicati nel mondo) si inserisce, tra il subcomandante Marcos e i miliardari d’Irlanda un interessante articolo- raccolta di tutto ciò che giornali e giornalisti hanno recentemente scritto di noi. E la verità che ne emerge è che come spesso accade l’occhio critico e obiettivo, magari pure disinteressato, riesce a scrutare più a fondo.
Mi sono sentito in dovere quindi di riportarVi alcuni passi salienti.

Tim Parks, the wall street journal (USA)

“L’Italia è stanca della sua classe politica, del facile pietismo, delle conventicole, delle interminabili polemiche con la magistratura, della presenza costante e rissosa in tv e delle assenze sepolcrali in parlamento. E’ stanca dei partiti messi in piedi oggi e demoliti l’indomani, delle coalizioni, delle infinite aggregazioni e diserzioni, delle consorterie, dei clan e delle associazioni. Ma soprattutto l’Italia è stanca dei politici che non sanno fare niente, tranne disfare quel poco che il governo aveva messo in piedi”

“Gli italiani sembrano ossessionati dall’idea che ogni aggregazione di individui, per quanto statisticamente insignificante, abbia il diritto inalienabile alla rappresentanza parlamentare”

“In Italia il presidente del consiglio serve solo da collegamento e da parafulmine tra gruppi che esercitano il vero potere senza essere eletti: banche, grandi industrie, sindacati, magistratura e via dicendo”

“Stanca e disillusa, l’Italia scruta nel buio”

Pierre Rousselin, Le Figaro (Francia)

“Per fare in modo che L’italia non sia più il malato dell’Unione Europea, la riforma delle istituzioni(…)resta una priorità fondamentale”

“Le montagne di spazzatura che invadono Napoli dimostrano quello che può succedere a un paese che non si può non amare ma disperatamente inefficiente”

Jurgen Bischoff, Neue Zurcher Zeitung (Svizzera)

“L’iniziale rifiuto di Cuffaro di dimettersi dal suo incarico e le lamentele di Mastella (…) mettono in evidenza quanto sia ridotta la disponibilità della classe politica ad assumere atteggiamenti di responsabilità morale e politica.
E la solidarietà che Mastella e Cuffaro hanno incassato dagli amici di partito e dagli alleati della coalizione prova la spudoratezza con cui la casta (cosca nda) politica difende la sua posizione”

(Gli svizzeri forse esagerano. Vedono già l’Italia sotto l’egida di un altro duce nda)

La vanguardia (Spagna)

“E’ assurdo che un partito insignificante come l’Udeur di Mastella abbia potuto mandare a picco il governo e l’intera nave istituzionale”

“Romano Prodi si è comportato con grande dignità”

“L’Italia sta naufragando”

L’Europa, la grande alleata, la grande amica, la grande stampella a cui ci sempre più spesso ci appoggiamo ci sta guardando con apprensione, ma anche con divertimento. Come una mamma che ridacchia apprensiva quando il suo bambino goffamente cade, inciampando.
Il problema è che, e qui sono serio, l’Italia non è un bambino; non è una nuova democrazia, non lo è da 10 anni, non lo è neanche da 20. Purtroppo lo è dal 1946. Esattamente 62 anni.
Quando un’anziano cade non c’è da ridere.
Però la nostra condizione di italiani all’estero ha fatto sì che fossimo visti come oggetto di derisione.:

“E come in nessun altro paese al mondo i deputati e i senatori di Roma hanno conservato un certo gusto per lo stile e la teatralità”

così è come ci vede il tedesco Dirk Schumer (frankfurt allgemeine zeitung) che nel suo articolo ci ricopre di insulti e fondamentalmente ci dà dei mafiosi. Lo si sa che i tedeschi ci prendono di mira (memorabile fu la copertina di un loro quotidiano con una pistola adagiata su un piatto di spaghetti) e infatti sono il primo ad ammettere che hanno esagerato.
Tuttavia l’equazione teatro = politica è un’ algebra che mi sento anche io di confermare, e non sono l’unico.

Da ultimo L’indipendent (UK)

“Il problema con Romano Prodi a capo del governo era che il resto dell’Europa doveva trattare l’Italia seriamente”

Altra equazione Italia = zimbello
E forse è meglio che l’Europa ci veda in questo modo. Perché se andassero a scavare più a fondo al posto delle barzellette di Bramieri, del teatro di DeFilippo o della commedia di Totò, troverebbero un vero e proprio teatrino degli orrori.
Un Rocky Horror Picture Show. That’s Italy.


Vorrei sapere la vostra sull’argomento;in particolare,
pensate anche voi che l'Italia sia messa così male come all’estero la descrivono?
E mi piacerebbe molto anche qualche soluzione

brioski

1 commento:

Anonimo ha detto...

...caro Brioski, e' ben difficile confutare tutto quello che si dice sul nostro paese...ritengo che una possibile soluzione sia l'impegno personale della gente, "sporcarsi le mani", smettere di criticare senza provare a cambiare le cose...e magari smettere anche di votare per partitini che rappresentano praticamente solo se stessi e l'ego dei loro leader...