L'anno scorso non esisteva ancora il nostro blog, per comunicare la gioia per il trionfo di Kimi Raikkonen, schivo e taciturno finlandese, che riuscì ad imporsi di un solo punto proprio nell'ultimo, avvincentissimo, Gran Premio della stagione.
Quella gioia nasceva dal fatto che abbiamo sempre avuto una predilezione per questo pilota, sia per il suo carattere introverso e riservato, che come spesso capita in questi casi, viene letto, superficialmente ed erroneamente, come distacco o freddezza (mentre come sottolineato anche dal nuovo direttore della Ferrari, per lui si tratta semplicemente di estrema timidezza); sia per il fatto che la vittoria ottenuta l'anno passato è stata anche la rivincita di un (ex)"sfigato".
Di uno che quando correva con la Mc Laren rompeva il motore in prova ogni due o tre Gran Premi, rimaneva appiedato quando era al comando della gara, se non addirittura vedersi scoppiare le gomme all'ultimo giro ad un passo dal traguardo. Ed era ormai considerato come inevitabilmente bollato dal marchio della cattiva sorte.
Nonostante questo, nonostante il difficile avvio dello scorso anno, che fece dire a (quasi) tutti che la Ferrari aveva scelto un pilota scarso e sopravvalutato, nonchè rimpiangere l'addio di Schumacher e invocarne il ritorno, il nostro alla fine ha trionfato.
E da domattina saremo ancora lì a tifare per questo finlandese, che a tutto questo, e alle sue poche parole ha saputo far seguire i fatti.