Premessa: se odiate i film francesi, cioè senza una trama precisa e con ambientazioni piuttosto snob, evitate accuratamente questo film di cedric kaplish che in effetti contiene molti degli stereotipi del genere.
Il fim è ovviamente ambientato a parigi, più che ambientato direi che è "incentrato" su parigi, nel senso che viene dato ampio spazio a panoramiche su alcuni dei più bei scorci della città, meravigliosi, ma che da soli in effetti non giustificherebbero la spesa per il film.
Il suddetto film ruota attorno alla storia di fratello e sorella, che le circostanze della vita (la malattia di lui) costringono ad abitare insieme. Attorno a loro partono due storie parallele, quella di un professore di storia 50enne nel bel mezzo di una crisi di mezza età, interpretato da un attore di cui non so il nome, ma che tira fuori due o tre scene memorabili (il dialogo con lo psicoterapeuta e una danza improvvisata con la sua amante/studentessa), e quella di un fruttivendolo separato da poco dalla moglie che alla fine riesce a consolarsi nientemeno che con Juliette Binoche la quale, per quanto mi riguarda, ha un sorriso talmente bello che si fa fatica a credere che esista davvero.
La colonna sonora è costituita in gran parte da diverse versioni (quante ne avranno fatte oramai? centinaia...) del pezzo più famoso di Erik Satie.
Il film alla fine scorre bene, in alcuni momenti è piuttosto commovente, in altri divertente, niente di eccezionale, ma gli attori sono tutti bravissimi e l'insieme è molto gradevole.
Infine, quando sono uscito dal cinema mi è venuta in mente un pensiero di Michele Serra che a volte, quando pensa ai francesi, li definisce come "degli italiani riusciti meglio", il che è sicuramente vero per molti aspetti....quanto sono fighetti però
lunedì 13 ottobre 2008
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