Ho letto solo in questi giorni questo interessantissimo libro, uscito in Italia nel 2005, ad opera di L. Lessig, professore di Diritto Costituzionale all'Università di Chicago e "paladino" della (sacrosanta secondo me) battaglia contro l'estensione perpetua del diritto d'autore, sempre e comunque, strada a quanto pare, sulla quale si stanno orientando gli Stati Uniti in materia.
Lessig analizza il mondo della cultura e con essa le nuove tecnologie, con l'obbiettivo di trovare un punto di equilibrio tra i (altrettanto sacrosanti) diritti degli autori delle opere, e una libera circolazione e sviluppo delle idee, che i nuovi strumenti a nostra disposizione ci offrono in possibilità maggiori rispetto al passato.
I ragionamenti del libro e le soluzioni proposte dal professore mi paiono molto logiche e basate sul buon senso, ma la lotta portata avanti in prima persona da Lessig (anche nei tribunali), per la loro affermazione sembra molto dura, soprattutto a causa della potente azione della lobby delle grandi case, che dominano il mondo della cultura in tutti i suoi settori. Le quali più che difendere i diritti di autore (che Lessig ovviamente si guarda bene dal minacciare e mettere in discussione), sembra vogliano mantenere più che altro sotto stretto controllo il mondo della creatività e limitare il più possibile ogni tipo di concorrenza.
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