giovedì 28 febbraio 2008
martedì 26 febbraio 2008
Nuovo link per il blog
Grazie ad uno dei membri della nostra community, da oggi il blog si avvale anche di un link di medicina Trauma link, per una BOcommunity sempre più a 360 gradi.
lunedì 25 febbraio 2008
Ivan Scalfarotto in Parlamento!
Facce nuove, aria fresca, ne abbiamo bisogno!
sabato 23 febbraio 2008
CINEMA: "Il vento fa il suo giro"
al cinema Bellinzona d’Essai (Quartiere Saragozza) Tel. 051.64.46.940:
• Venerdì 22 e Sabato 23 Febbraio 2008 ore 20,20/22,30
• Domenica 24 Febbraio 2008 ore 15,30/18,00/20,20/22,30
• Venerdì 29 Febbraio e Sabato 1 Marzo 2008 ore 20,20/22,30
giovedì 21 febbraio 2008
Nuovo Lp per i Matmos
APERITIVO DEL SORRISO
Il 7 marzo 2008, dalle ore 18.30, presso il bar "Mokajito Cafè", in via Massarenti 24/C, si terrà la seconda edizione dell' "Aperitivo del Sorriso" a favore dell'associazione Fa.NeP (Famiglie neuropsichiatria infantile) che opera al S. Orsola.
Da oltre 25 anni la Fa.NeP dà un contributo concreto non solo alle famiglie ma anche alla ricerca nel campo della neuropsichiatria infantile e dei disturbi del comportamento alimentare (http://www.fanep.it/).
Sarebbe importante venire per aiutare questa associazione, per stare in compagnia, per conoscere una realtà diversa dalla nostra.
Per riuscire ad organizzare al meglio l'aperitivo vi chiedo la cortesia, per chi fosse interessato, di farmi avere la sua adesione (tramite mail samantha.rabbi@unibo.it) in modo da poter "preventivare l'afflusso". Il costo del biglietto è 7 € e comprende bevanda più buffet. Potete visualizzare e scaricare la locandina dell'evento all'indirizzo:
Sammercoledì 20 febbraio 2008
QUEENS OF THE STONE AGE Bologna,Estragon 18.02.2008
Stavolta le premesse potevano apparire buone (Queens Of The Stone Age - unica data italiana), ma le menti scaltre del locale bolognese di sicuro hanno cominciato a lavorare mesi fa per sottrarre 30 euro a tutti coloro che hanno riempito il luogo scelto per il concerto.
I biglietti sono ovviamente sold out, per un locale che può ospitare poche persone e le costringe in un camerone freddo e privo di aspiratori, nonostante sia stranamente in vigore il 'free smoking'. Ma non è certo questa la sede per capire come mai ai concerti in Italia regni sempre l'anarchia totale, al contrario del resto del mondo.
Che le cose sarebbero andate male ce lo fa capire subito una coda di almeno 600 persone, che non scorre in quanto l'ingresso è stipato e soprattutto è uno solo, e dunque l'opening act dei Biffy Clyro viene solo immaginato dai poveri avventori rimasti fuori al gelo. Molti perderanno anche i primi brani dei QOTSA, ma ancora non lo sanno. E pensare che non si è in 40mila, non si è all'ingresso di uno stadio, e non si è neanche degli idioti che decidono di pagare un biglietto intero per assistere solo una parte di concerto.
Si capisce subito, una volta entrati, che il palco è pronto, che oltre al tecnico audio c'è anche il tecnico luci che prova i cambi, e che, udite udite, ci sono anche delle gabbie da uccelli come scenografia. Ne hanno messe 5 o 6, alcune sono aperte come zucche spiaccicate, altre invece si presentano chiuse. Sono carine, e quasi quasi comincio a credere che andrà tutto bene. Ma alle 21:40 il concerto inizia, e l'acustica è orrenda: insomma, siamo alle solite.
Il gruppo parte con 3 pezzi nuovi, o almeno credo, visto che le canzoni si distinguono poco causa emissione di suoni confusi. Il gruppo, inoltre, suona come se avesse fretta di finire, ma forse sono solo io che penso male. In realtà, ne daranno dimostrazione i cambi di luce velocissimi, le inesistenti parole del frontman, il tasso alcoolico dello stesso che prova ad abbattere tastiere e batteria durante il secondo brano perché nemmeno si regge in piedi.
Ad ogni modo la musica è gradevole, c'è un bell'amalgama sul palco, e la gente sembra comunque accettare i vari handicap offerti dall'Estragon pur di applaudire i propri beniamini.
Diciamocela tutta, siamo italiani e aspettiamo un bel brano noto tipo, che so, 'No One Knows', invece Josh Homme si ricorda che domani il gruppo deve suonare in Germania e ha bisogno di finire presto lo show: ed è quello che succede dopo appena 1 ora e 20 minuti.
Il bassista lancia il suo strumento contro l'amplificatore mentre la folla acclama i propri idoli, e dopo 1 minuto parte la musica stile "Andatevene via, il concerto è finito", salgono i tecnici a riprendersi i piatti della batteria, a lanciare scalette, plettri e bacchette.
Io mi guardo intorno, la gente lancia sul palco acqua e bottigliette, alcuni fischiano, altri vanno via felici, altri pensano che si stia scherzando, qualcun'altro pensa che i Queens debbano ancora entrare e a suonare sul palco fossero ancora i Biffy Clyro, altri (come me) vanno a mangiarsi un kebab in centro e riescono a sbollire la rabbia solo giunti a casa.
Alla fine, da certe persone puoi solo aspettarti il peggio, scegliete voi se l'allusione è nei confronti di chi mette in piedi eventi di questo tipo o di chi si trova si trova a suonare davanti a una folla adorante e non concede né un bis né un'ora e trenta pulita di musica.
A volte mi sembra che l'indie stia pericolosamente sfiorando il ridicolo delle grandi produzioni pop, ma lo dico sottovoce. Anche se un po' continuano a girarmi ancora.
Brioski ringrazia Luca Devito di Indie-rock.it- effettivamente non sarei potuto essere più chiaro.
martedì 19 febbraio 2008
Mongolia
Intro
Ci sono luoghi che sono diversi.
Cercherò di raccontare la Mongolia, raccontando sensazioni, raccontando persone, raccontando luoghi, raccontando esperienze...raccontando come, tutto sommato, esista.
Sembra incredibile, ma esiste davvero.
lunedì 18 febbraio 2008
Concerti: To Rococo Rot
sabato 16 febbraio 2008
venerdì 15 febbraio 2008
Giornata per il risparmio energetico
Anche la BOcommunity aderisce alla giornata del risparmio energetico "M'illumino di meno", che si celebra oggi in occasione dell' anniversario dell'entrata in vigore del trattato di Kyoto.
martedì 12 febbraio 2008
To Rococo Rot al Covo
lunedì 11 febbraio 2008
A torte in faccia!
Top five della settimana
- Al IV posto troviamo: <
- Al III posto:<
- Al II posto: <
- E al I° posto per la seconda settimana CONSECUTIVA....troviamo: <
PERSEPOLIS
di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud
La trasposizione cinematografica di Persepolis, uno dei fumetti più acclamati degli ultimi anni, è stata indolore, fedele e senza grosse sorprese per un successo, vedi la nomination agli oscar, tanto prevedibile quanto meritato.
In realtà, in questo caso più che in altri, non si non può parlare di "cartone animato"..nel senso più stretto del termine.
Preso il fumetto, scelti i temi, inserita la musica (dalla classica agli Iron Maiden),non rimaneva altro che "animare" il tratto scarno ed essenziale dell'autrice.
Rivolto ad un pubblico adulto, o comunque maturo , il film è l'autobiografia romanzata della vita di una bambina in Iran a cavallo tra gli anni '70 ed '80: la guerra con l'Iraq, la ricerca della libertà, l'adolescenza tormentata, l'essere iraniana in quegli anni, in poche parole.
Discutibile la scelta degli autori di dare più peso alle vicende politico/sociali dell'Iran e della famiglia protagonista rispetto alla crescita spirituale/formativa della piccola Marjane.
Uscirà nelle sale il 22 febbraio.
Buona visione!
venerdì 8 febbraio 2008
Buon Compleanno Mirko!
giovedì 7 febbraio 2008
Italieni!
Sul settimanale “Internazionale” (summa di alcuni tra i migliori articoli pubblicati nel mondo) si inserisce, tra il subcomandante Marcos e i miliardari d’Irlanda un interessante articolo- raccolta di tutto ciò che giornali e giornalisti hanno recentemente scritto di noi. E la verità che ne emerge è che come spesso accade l’occhio critico e obiettivo, magari pure disinteressato, riesce a scrutare più a fondo.
Mi sono sentito in dovere quindi di riportarVi alcuni passi salienti.
Tim Parks, the wall street journal (USA)
“L’Italia è stanca della sua classe politica, del facile pietismo, delle conventicole, delle interminabili polemiche con la magistratura, della presenza costante e rissosa in tv e delle assenze sepolcrali in parlamento. E’ stanca dei partiti messi in piedi oggi e demoliti l’indomani, delle coalizioni, delle infinite aggregazioni e diserzioni, delle consorterie, dei clan e delle associazioni. Ma soprattutto l’Italia è stanca dei politici che non sanno fare niente, tranne disfare quel poco che il governo aveva messo in piedi”
“Gli italiani sembrano ossessionati dall’idea che ogni aggregazione di individui, per quanto statisticamente insignificante, abbia il diritto inalienabile alla rappresentanza parlamentare”
“In Italia il presidente del consiglio serve solo da collegamento e da parafulmine tra gruppi che esercitano il vero potere senza essere eletti: banche, grandi industrie, sindacati, magistratura e via dicendo”
“Stanca e disillusa, l’Italia scruta nel buio”
Pierre Rousselin, Le Figaro (Francia)
“Per fare in modo che L’italia non sia più il malato dell’Unione Europea, la riforma delle istituzioni(…)resta una priorità fondamentale”
“Le montagne di spazzatura che invadono Napoli dimostrano quello che può succedere a un paese che non si può non amare ma disperatamente inefficiente”
Jurgen Bischoff, Neue Zurcher Zeitung (Svizzera)
“L’iniziale rifiuto di Cuffaro di dimettersi dal suo incarico e le lamentele di Mastella (…) mettono in evidenza quanto sia ridotta la disponibilità della classe politica ad assumere atteggiamenti di responsabilità morale e politica.
E la solidarietà che Mastella e Cuffaro hanno incassato dagli amici di partito e dagli alleati della coalizione prova la spudoratezza con cui la casta (cosca nda) politica difende la sua posizione”
(Gli svizzeri forse esagerano. Vedono già l’Italia sotto l’egida di un altro duce nda)
La vanguardia (Spagna)
“E’ assurdo che un partito insignificante come l’Udeur di Mastella abbia potuto mandare a picco il governo e l’intera nave istituzionale”
“Romano Prodi si è comportato con grande dignità”
“L’Italia sta naufragando”
L’Europa, la grande alleata, la grande amica, la grande stampella a cui ci sempre più spesso ci appoggiamo ci sta guardando con apprensione, ma anche con divertimento. Come una mamma che ridacchia apprensiva quando il suo bambino goffamente cade, inciampando.
Il problema è che, e qui sono serio, l’Italia non è un bambino; non è una nuova democrazia, non lo è da 10 anni, non lo è neanche da 20. Purtroppo lo è dal 1946. Esattamente 62 anni.
Quando un’anziano cade non c’è da ridere.
Però la nostra condizione di italiani all’estero ha fatto sì che fossimo visti come oggetto di derisione.:
“E come in nessun altro paese al mondo i deputati e i senatori di Roma hanno conservato un certo gusto per lo stile e la teatralità”
così è come ci vede il tedesco Dirk Schumer (frankfurt allgemeine zeitung) che nel suo articolo ci ricopre di insulti e fondamentalmente ci dà dei mafiosi. Lo si sa che i tedeschi ci prendono di mira (memorabile fu la copertina di un loro quotidiano con una pistola adagiata su un piatto di spaghetti) e infatti sono il primo ad ammettere che hanno esagerato.
Tuttavia l’equazione teatro = politica è un’ algebra che mi sento anche io di confermare, e non sono l’unico.
Da ultimo L’indipendent (UK)
“Il problema con Romano Prodi a capo del governo era che il resto dell’Europa doveva trattare l’Italia seriamente”
Altra equazione Italia = zimbello
E forse è meglio che l’Europa ci veda in questo modo. Perché se andassero a scavare più a fondo al posto delle barzellette di Bramieri, del teatro di DeFilippo o della commedia di Totò, troverebbero un vero e proprio teatrino degli orrori.
Un Rocky Horror Picture Show. That’s Italy.
Vorrei sapere la vostra sull’argomento;in particolare,
pensate anche voi che l'Italia sia messa così male come all’estero la descrivono?
E mi piacerebbe molto anche qualche soluzione
brioski
CINEMA: "Into the wild"
martedì 5 febbraio 2008
CLOVERFIELD
Uno dei film più attesi e chiaccherati del nuovo anno è Cloverfield di Matt Reeves.
Uscito venerdì scorso, il film si discosta parecchio dal genere tragico/apocalittico che contrassegna opere quali Indipendence day, The day after tomorrow ed in generale tutti quei film in cui un mostro, una calamità naturale o gli alieni distruggono (quasi)tutto, finchè un manipolo di coraggiosi salva l'America e l'umanità tutta!
Se non altro per l'utilizzo, esagerato forse, della camera a mano per tutta la durata del film (..e che camera..visto la durata della batteria!), e per il finale.
Certo, non un capolavoro, ma un film intrigante, un po' furbetto, non troppo scontato, per un regista che viene dalla Tv alla prima prova.
Da vedere al cinema.
Primarie americane parte seconda
Nel primo post sull'argomento, avevamo già avuto modo di dire a chi andavano le nostre preferenze, e ad un mese di distanza non possiamo che ribadire quella scelta, ancora più convinti che, nonostante tutto, Obama rappresenti un' ondata di freschezza e di entusiasmo, e sempre più conquistati dalla sua capacità di coinvolgimento, anche e soprattutto delle nuove generazioni.
Per cui come tanti da stasera faremo decisamente il tifo per il Senatore nero dell'Illinois, domani sarà poi il tempo per i commenti.
lunedì 4 febbraio 2008
Mojave 3 - Excuses for travellers
Scoperto con 8 anni di ritardo, me ne sono letteralmente innamorato. Loro sono in pratica una buona fetta degli Slowdive che dopo lo scioglimento della band hanno dato vita al progetto Mojave3. Di solito questi gruppi mi sanno di ripiego per cui non li avevo mai considerati. Poi mi è capitato fra le mani questo disco...
Praticamente sembrano i Jesus and Mary Chain che suonano country. Il disco infila 10 ballate una dietro l'altra, romantiche, indolenti, in stile country ma con aplomb inglese.
Il primo pezzo "In love with a view" centra subito il punto, e via via che si ascolta l'album ci si innamora di tutti i pezzi, in molti dei quali emerge nuovamente l'amore per la lentezza tipico di quell'attitudine "shoegaze" di cui gli Slowdive furono fra i maggiori esponenti.
"She broke you so softly" e "Prayer for the paranoid" fanno toccare all'album l'apice di emotività, e alla fine del cd si ha subito voglia di riascoltarlo daccapo.
E' curioso come si cerchi di stare attenti alle novità, si ascoltino decine di cd nuovi ogni anno e poi certi dischi di cui ci si innamora si scoprano solo ad anni di distanza.
Per me, capolavoro.
Allego video
http://www.youtube.com/watch?v=rIw8uCXZoG4